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Intervista a Magda Mantovani

By 17:03





Magda dopo aver visto il mio video di presentazione della nuova "anima" del blog ha preso coraggio e mi ha scritto.

Talmente significative le sue parole che fin da subito non ho avuto dubbi nel pubblicare la sua storia e dare a Lei la possibilità di condividere con me e con Voi un po' di quel tormento che porta dentro di sé da tanto tempo.

Chi sei e di cosa ti occupi? 

Sono Magda Mantovani, nata a Rovigo, e residente a Badia Polesine. Da sempre lavoro nell'ambito amministrativo e commerciale, inizialmente alle dipendenze di alcune aziende della provincia di Rovigo, mentre oggi sto dando seguito al lavoro di mio padre realizzando un e-commerce che porti avanti la sua passione e la sua esperienza nel settore termo-idraulico. Dal 2018 sono anche Consigliere Comunale nel mio paese, Badia Polesine, occupandomi di politiche giovanili e assistenza sociale e culturale aiutando l'assessore di competenza.


Cosa ti ha spinto a scrivermi e ad avere voglia di raccontarti?

Mi sono sentita di scriverti perché nel 2012 sono diventata mamma di uno splendido bambino di nome Thiago. Questa esperienza mi ha dato modo di scoprire, che quella che tutti chiamano famiglia, non è sempre sinonimo di felicità. A volte questa felicità può trasformarsi, come nel mio caso, in un incubo. Dopo un mese circa dalla nascita di mio figlio, precisamente nell'agosto del 2012, il padre prese la decisione di lasciarmi sola con il mio bambino perché per lui c'erano altre priorità, poco affini a far nascere e crescere una famiglia.Oltre a sentirmi offesa nel vedere la pochissima importanza data dal mio ex compagno per suo figlio, subendo inoltre le conseguenze della depressione post-partum, dell'allattamento e del lavoro, mi sono detta: "Devo portare il mio caso in tribunale"!Da lì iniziai il mio turbolento iter giudiziario, ove mi sentii abbandonata anche dalla giustizia, che ritengo non abbia realmente preso coscienza della situazione che stavo vivendo anche alla luce di denunce che davano conferma del mio disagio.Al riguardo ricordo una frase che mai dimenticherò pronunciata da un rappresentante della giustizia: "Siamo qui per tutelare un minore, no per sentire cos'ha subito lei".In quel momento presi tutta la forza che solo una Madre può avere e mi dissi: "Fai la cosa buona e giusta per Thiago, Magda".Concluso l'iter, ora, ho una sentenza che mi tutela dal punto di vista legale ma che ritengo essere ingiusta in quanto a mio avviso non tutela me, come Mamma, e nemmeno mio figlio. Questa è una breve descrizione di sei anni di turbamenti continui al termine dei quali ritengo non sia stata fatta giustizia.


Cosa ti sentiresti di dire alle donne che, si ritrovassero o già si trovano nella tua stessa situazione?

Auspico che la mia testimonianza possa aiutare altre donne come me nel non sentirsi sole.Noi mamme siamo delle guerriere e lo dimostriamo anche nella quotidianità, per questo non dobbiamo perderci d'animo ma trarre la forza nella cosa più importante che abbiamo: i nostri figli.Loro, insieme all'affetto di familiari e amici, sono la forza vitale che ci permette di reagire sempre e comunque anche davanti ad ingiustizie, dolori, soprusi e violenze di vario genere. 


Cosa significa per te essere Mamma?

Essere mamma racchiude tutte le doti e le qualità che solo noi donne possiamo avere. In quella breve parola si racchiude un'immensità di talenti che generalmente vengono sintetizzati con la parola "problem solving", doti che nessun master ti insegna ma che trovi innate dentro di te. Quando diventi mamma si accentuano le qualità d'animo come la sensibilità, l'umanità, l'umiltà e la bontà.

Cosa ti auguri per te stessa?
Auguro a me stessa di avere una buona salute e di continuare a credere nell'amore, ma soprattutto mi auguro di essere un esempio per mio figlio che amo più della mia vita.


Come vedi il ruolo della Donna oggi?

La donna per me oggi è ancora sottovalutata come anche le sue potenzialità, basti pensare che nel mondo del lavoro a parità di impiego tra uomo e donna, il 17,9% delle donne percepisce una retribuzione inferiore, per non parlare del numero di feminicidi. A tutto questo si aggiungono le violenze, fisiche e verbali, tenute nascoste.Ricordiamoci che le cattive parole alle volte possono uccidere più di un'arma. Mi auguro che in futuro crescano sempre più associazioni di aiuto per donne sole o soggette a violenza e che si ascoltino di più le segnalazioni e le richieste da parte di queste donne alle forze dell'ordine. Auspico inoltre che la giustizia prenda decisioni anche valutando "il lato umano" dei singoli casi, perché potremmo ritrovarci tutti nella medesima situazione.





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