Intervista a Giulia Callegari
Giulia Callegari รจ una
consulente di comunicazione, marketing strategico e progettista europea. 32
anni e una vita sempre in viaggio, o quasi. Viaggiare รจ eccitante, formativo,
stimolante e avventuroso. Muoversi per lavoro puรฒ essere faticoso, ma non per Giulia.
Per lei, il viaggio (che sia per lavoro o per piacere personale) รจ una
opportunitร di crescita personale e professionale. Le ho chiesto di raccontarsi
per me e per voi, proprio per questo motivo: per la sua infinita “sete” di
esplorare, di imparare, di formarsi e di scoprire.
Ciao Giulia ti va di presentarti? Chi sei?
Sono Giulia Callegari, abito a San Bellino (RO) ma, mi sento “cittadina del mondo”.
Di cosa ti occupi nella vita?
Sono consulente di marketing e di comunicazione, progettista europea e mi occupo anche di formazione. Sono amministratrice del mio paese e presidente di una associazione sportiva.
Quando mi viene posta questa domanda, perรฒ, trovo molto difficile inquadrarmi precisamente. Mi aiutano i codici ATECO della ditta che ho avviato da poco meno di un anno e questo non perchรจ io non abbia le idee chiare, bensรฌ perchรจ il settore in cui lavoro รจ in continua evoluzione: ti insegna a osservare e ad ascoltare quello che ti circonda, facendolo tuo, elaborandolo e restituendolo secondo gli obiettivi da raggiungere e la realtร da interpretare. Il mio percorso professionale nasce da un colpo di fulmine. Dopo la maturitร artistica, inizio a informarmi sui vari percorsi universitari, visitando gli Atenei non solo veneti, ma anche di regioni limitrofe. Per un susseguirsi di coincidenze, partecipo a un open day in un soleggiato giorno di maggio a Milano presso l'Istituto Europeo di Design, vincendo un progetto sull'organizzazione di un evento dal punto di vista creativo e strategico e quel 17 maggio ha “intonato” il mio percorso non solo scolastico o professionale, ma anche di vita.
Sei una Donna impegnata in ambiti lavorativi differenti, come riesci a far combaciare tutto?
Credo molto nell'importanza dell'organizzazione e dell'aggiornamento. Proprio io che fin da piccola eludevo schemi, tabelle, logiche e statistiche ho imparato ad apprezzare le matrici e i diagrammi che in qualche modo, hanno "aiutato" un po' il mio essere errante. Ho cosรฌ scoperto, che non sono per niente male. Ho imparato, frequentando anzitutto la mia famiglia, gli Scout, le scuole e le Universitร – sia l'Istituto Europeo di Design che l'Universitร degli Studi di Torino- , Master e vari mini corsi, a ragionare per obiettivi, ad aver ben chiaro il punto di arrivo e scoprire quanto sia bello il pensiero laterale, cioรจ quel famoso “pensare fuori dalla scatola”, trovare modi alternativi, diversi, per mettere un punto a una situazione. O forse un punto e virgola, perchรฉ non ho mai chiuso porte, situazioni o confini. Potrei riassumere il mio metodo in questo approccio:
chi fa cosa e in quanto tempo; quali sono i contesti e i ruoli chiave; di quali risorse dispongo, soprattutto umane. Credo molto nel fattore tempo e, ancora di piรน, nel fattore umano. Gestisco infatti non solo ambiti lavorativi differenti grazie alla natura trasversale del mio lavoro, ma vivo anche fisicamente in luoghi, cittร e contesti diversi.
Potresti definirti piรน una meravigliosa gipsy o una travelling person?
Risponderei in modo diplomatico, dicendo un po' Gipsy e un po' Travel. Inizialmente non conoscevo molto questi stili, filosofie ed etnie ma molte persone che ho incontrato nel mio percorso mi hanno sempre definita “meravigliosa zingara”, “girovaga appassionata” e in me รจ suonato quel famoso campanellino. Ho vissuto in prima persona quello che spesso insegno, ovvero che impariamo le cose solo nel momento in cui le riconosciamo e diamo loro un nome. Del mondo Gipsy condivido l'attaccamento alle tradizioni e ai valori appresi in famiglia e nella societร , oltre che l'estrositร che a volte mi caratterizza nell'abbigliamento, e del mondo Travel, invece, lo stile di vita nomade, di chi ama viaggiare e lasciarsi influenzare da culture diverse, tornando a casa sempre piรน ricco di incontri, di esperienza e di vita. In camera mia ho sempre una valigia con qualche vestito, il ferro da stiro e il phon per capelli, ma anche una valigetta di colori, pennelli e tela.
Mi sento molto errante, affascinata dalla vita, dai colori, dai sapori, dai ritmi di vita, dal modo diverso e unico di essere cittadini e di approcciare il lavoro.
Per studio, amore e lavoro, ho abitato in quattro regioni diverse: il Veneto, la Lombardia, il Piemonte e la Calabria. Regioni molto differenti tra loro, sotto tantissimi parametri e che ognuna, a modo proprio, mi ha regalato e insegnato rispettivamente: una genuina impostazione familiare, l'organizzazione e il metodo, la sperimentazione e l'amicizia, il lavoro e una scuola di vita. Penso che il filo conduttore sia l'approccio, la curiositร , l'umiltร e l'incoscienza di mettersi in gioco, rinunciando a molto, ma ricevendo ancora di piรน.
Cosa ti auguri per tutte le donne in un futuro prossimo?
L'augurio che faccio a ogni Donna รจ quello di non fermarsi, mai. Di sentirsi libere di poter scegliere e di prendere decisioni dettate dalla propria testa, dal proprio cuore, dalla propria pancia. Adattarsi va bene, accontentarsi NO. La propria strada, puรฒ essere una pista battuta o un sentiero tortuoso. Ciรฒ che fa la differenza รจ il modo con il quale accogliamo quello che ci si presenta davanti. Possiamo scegliere se sederci, lamentarci o camminare e magari scoprire delle rinnovate persone, con capacitร che non pensavamo di avere perchรจ, nonostante tutto, se impariamo ad amarci, non potremo mai essere sole, in modo tale da
“avere alle spalle solamente la chitarre e i ricordi” - Luis Sepรบlveda.
MAI rimpianti.
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